Mi vengono in mente poche cose più buone di una vera focaccia. E per vera focaccia intendo quella fatta con farina di semola, patate, lievito madre e olio extravergine di oliva pugliese. Poco importa poi, se ci mettiamo sopra dei pomodori datterini, origano, olive o semplice sale grosso e rosmarino. Resta uno dei panificati più golosi che ci siano! Per grandi e per piccini!
Qui di seguito, vi propongo una mia versione, che poi mia non è. Nel senso che chiunque panifichi secondo il metodo del Tartine Bread, sa che con piccole variazioni può ottenere molti prodotti diversi, tra cui appunto… la focaccia. La differenza sta principalmente nell’aggiunta di olio e nella gestione dell’impasto in fase di lievitazione e formatura.
Quello che vi propongo qui è l’ultimo procedimento che ho provato, e il cui risultato mi ha soddisfatta ampiamente. Non solo per il gusto caratteristico, ma anche e soprattutto per la sofficità al morso. Una coccola per il palato!
Siete pronti?
Ingredienti
1000 g (100%) farina di semola rimacinata fine
800 g (80%) di acqua naturale di rubinetto, 22°C c.a.
200 g (20%) di lievito madre liquido giovane
180 g (18%) patate, pesate crude
22 g (2,2%) di sale marino
20 g (2%) di olio extravergine di oliva
Procedimento
- Tre rinfreschi
Iniziate almeno il giorno prima con i rinfreschi del lievito, in modo che sia bello attivo al momento dell’utilizzo. Suggerisco di utilizzare il lievito madre almeno al terzo rinfresco consecutivo. Ad esempio ne potete fare uno al pomeriggio, uno alla sera/notte e il terzo la mattina dell’impasto. - Preparazione del lievito
Come prima cosa rinfrescate il lievito. Con un rapporto 1:2:2 dovrebbe essere pronto in 4 ore circa se lo tenete a 24-25°C. Ma sapete voi quanto tempo occorre al vostro lievito per raddoppiare o triplicare.
L’importante è che lo usiate appena raggiunge il picco o entro l’ora successiva (lievito madre liquido giovane). - Autolisi
Quando mancano circa due ore al raggiungimento del picco, procedete con l’autolisi.
Versate nella ciotola dell’impastatrice tutta la farina, meglio se setacciata, e aggiungete 700 g di acqua a TA (22°C c.a.). Mescolate e impastate appena, al solo scopo di far assorbire tutta l’acqua. Coprite con un panno e lasciate a una temperatura ambiente compresa tra i 22°C e i 26°C per circa un paio d’ore. - Patate
Nel frattempo bollite le patate in acqua leggermente salata.
Una volta cotte, riducetele in purea e lasciatele raffreddare. - Impasto
Quando il lievito ha raggiunto il suo picco, è il momento di impastare.
Misurate l’acqua non ancora utilizzata (100 g) in modo da poterla aggiungere lentamente durante l’impasto. Versate in ciotola le patate, tutto il lievito, un primo goccio di acqua e avviate l’impastatrice. Iniziate a velocità lenta, e aumentate man mano che inizia ad incordare.
Assicuratevi che la temperatura dell’impasto non aumenti troppo. Meglio rimanere sotto i 27°C. Se vedete che sale a causa della frizione o perché la temperatura di partenza era già troppo alta, aiutatevi con dei cubetti di ghiaccio da usare al posto dell’acqua che avete precedentemente misurato.
Quando è già abbastanza incordato, aggiungete l’olio, e come ultimo ingrediente il sale.
L’impasto sarà pronto quando si staccherà completamente dalla ciotola e rimarrà attaccato al gancio. - Prima lievitazione – a temperatura ambiente
Versate l’impasto dentro un contenitore di plastica trasparente. Fate qualche piega in modo da creare tensione alla maglia glutinica.
Appena l’impasto si sarà rilassato e disteso, segnate sul contenitore il livello a cui arriva. Vi servirà per valutare come e quanto cresce.
Mettete il contenitore in un luogo tiepido, in cui ci siano tra i 24°C e i 27°C.
Ripete le pieghe a distanza di 30-45 minuti altre due volte. - Prima lievitazione – in frigo
Trascorse due ore, chiudete ermeticamente il contenitore e riponete l’impasto in frigo nel ripiano più freddo (assicuratevi che ci siano 4°C). Lasciatelo riposare lì per 12-15 ore. - Seconda lievitazione
Tirate fuori dal frigo l’impasto e riversatelo delicatamente sul vostro piano lavoro. Lasciatolo riposare così com’è qualche minuto, poi procedete allo staglio.
Con 2 kg di impasto (come in questo caso) divido circa a metà, e ne ripongo una parte in una teglia tonda da 32 cm di diametro e un’altra metà in una teglia rettangolare da 35 cm x 28 cm.
Fate una preformatura su ogni porzione di impasto, per rendere più regolare la stesura nella fase successiva.
Ungete la teglia con un filo di olio extravergine di oliva. Riponete sopra la porzione d’impasto. E lo lasciate rilassare e crescere in cella di lievitazione a 25°C per 4 ore c.a. - Formatura
A questo punto cospargete l’impasto con un filo di olio extravergine di oliva, e con lo stesso olio vi bagnate le dita. Ora, con delicatezza, affondate i polpastrelli nell’impasto, facendo una leggera pressione sia verso il basso sia verso i margini della teglia, in modo da distenderlo e da creare degli avvallamenti atti ad accogliere i condimenti che andrete a mettere successivamente.
In questa fase (una delle più belle a mio avviso) dovreste vedere crearsi meravigliose bolle in superficie. - Farcitura
Potete farcire la vostra focaccia come preferite.
Io adoro quella con i pomodori datterini, e un po’ di origano. Oppure quella più semplice con sale grosso di Cervia, o sale Maldon, e rosmarino. - Cottura
Infornate a 250°C per 10 minuti con umidità, e per altri 25 minuti a 210°C.
La focaccia è pronta quando sarà bella rosolata in superficie e misurerà al cuore 92°C.
Allora, com’è?
L’ingrediente più importante
Fatemi sapere se i passaggi sono chiari. Ho cercato di essere più precisa possibile, in base al procedimento adottato da me. Ma ricordatevi che ogni lievito è diverso, ogni farina è diversa, ogni acqua è diversa, ogni ambiente è diverso e soprattutto ogni mano è diversa!
Come per ogni panificato con lievito madre, non limitatevi a seguire alla lettera un procedimento che trovate scritto da altri, ma seguite i vostri sensi, il vostro intuito e la vostra esperienza. Il risultato che cercate è dato in minima parte dalle indicazioni che io posso darvi!
Buona focaccia con patate e lievito madre! E che possiate anche voi godere dei sorrisi che ha regalato la mia, quando l’ho messa a tavola la sera!

Ciao ciao mi sono innamorata del tuo blog io utilizzo da quasi due anni il lievito madre lo utilizzo per la pizza e pane e piadine ogni volta impari sempre qualcosa di nuovo nell’utilizzo Eli ora vedendo la tua focaccia vorrei provarla a fare solo che non ho idea di quanta pasta madre ci voglia non è che potresti aiutarmi?? Grazie in anticipo
Ciao Elena, grazie per le tue belle parole 🙂 Mi fa piacere che ti piaccia questo blog! E spero tanto possa essere utile!
Non ho ancora usato la pasta madre per la focaccia, ma indicativamente dovrebbe bastare cambiare un po’ le dosi di acqua e farina. Io, basandomi su quelle indicate qui sopra proverei così: 967 g di farina, 833 g di acqua, e 200 g di pasta madre. Fammi sapere 🙂
Ciao, scusa la domanda ma secondo te con una farina 0 di media forza può uscire comunque qualcosa di buono?
…stavo cercando una ricetta per una buona focaccia, sono capitato qui e mi ci sono fermato. La ricetta mi sembra bilanciata e spiegata bene (e dalle foto sembra buonissima) ma in casa ho solamente farina 0 (media e forte) e della 00…non ho molta esperienza quindi chiedo a te
Grazie!
Ciao Simone,
sì dovrebbe andare bene comunque! Le farine son tutte diverse, provala! E non ti arrendere al primo risultato dovesse non essere ottimale. Al massimo correggi il tiro al secondo tentativo. Ma forza media va bene, e 0 o 00 viene bene uguale 🙂
Grazie della risposta…è uscita “abbastanza” buona ma ci riproverò perché senza i problemi che ho avuto uscirebbe sicuramente buonissima. Se possibile ti vorrei chiedere un paio di pareri a riguardo e mi scuso in anticipo perché mi sono dilungato un po’ ma oltre a me, magari, può essere utile anche ad altri e ti ringrazio se avrai la pazienza di rispondermi. Primo dubbio…impasto…probabilmente per la diversa farina utilizzata, così idratato, non arrivava a staccarsi dai bordi per rimanere appeso al gancio(30min planetaria), ho aggiunto 40/50g di farina (e altri 20min di planetaria) e la cosa è migliorata (ancora liquido ma… Leggi il resto »
non capisco perche mi succede che al primo rinfresco il licoli raddoppia in tre ore e al secondo rinfresco non è raddoppiato nemmeno dopo 5 ore.Mi capita sempre così: che motivo ci sarà?
Ciao Elena, il primo pensiero che mi viene in mente è che tu lo prenda nel momento sbagliato. Sei sicura che il tuo licoli arrivi solo al raddoppio e non al triplico? Perché se arriva al triplico vuol dire che al raddoppio non ha ancora tutta quella forza che gli serve per ripetere poi lo stesso lavoro al secondo rinfresco. Come dire, lo prendi debole… È solo un’ipotesi in base alle poche info che ho.
Ciao Alice,
da un mese impasto continuamente con il mio lievito madre solido e le tue ricette vengono sempre!
Ma qui, secondo me, qualcosa non va.
Parli di 20% di sale, ma metti poi il 2% (come probabilmente è giusto).
Per l’olio invece scrivi sempre 20%, ma nella ricetta è indicato un 2%.
Quanto olio ci vuole?
Grazie
Ciao Katharina, perdonami, erano dei refusi. Ora è corretto. Grazie per la segnalazione.
Ciao, quando lo metti a riposo la prima volta prima del frigo e la terza dopo il frigo, lo copri con pellicola trasparente?
Grazie mille
Ciao! Copro sempre con coperchio purché non sia ermetico. Altrimenti la pellicola va altrettanto bene.